Ravenna, la città più accessibile d’Italia
La cittadina romagnola ha la più alta
penetrazione di annunci di alloggi “senza barriere”
Ravenna è la città
italiana più accessibile alle persone con disabilità. A dirlo è Airbnb,
secondo cui la cittadina romagnola ha la più alta penetrazione di annunci di
alloggi “senza barriere”.
Non solo le grandi
città come Roma, Milano, Napoli, Firenze e Torino – che occupano le prime
posizioni delle località con maggiori alloggi con caratteristiche di
accessibilità – dimostrano, quindi, molta attenzione nei confronti dei
disabili, ma anche i piccoli centri come Ravenna.
La città dei mosaici,
ma anche luogo d’arte e di grande bellezza, ispirò il sommo poeta Dante quando,
esule da Firenze, trovò proprio qui il suo ultimo rifugio. Fu a Ravenna,
infatti, che soggiornò terminando le sue opere prima di spegnersi lentamente il
13 settembre 1321. E proprio il 2021, per l’anniversario della morte, è l’anno
giusto per visitare questa storica città dove – Covid permettendo – si terranno
tantissimi eventi. E, in ogni caso, si può fare il tour dei luoghi di Dante in totale
autonomia.
Oltre alla città
romagnola, prima tra le più accessibili d’Italia, ce ne sono altre quattro che,
secondo Airbnb, sono molto bene organizzate nell’ospitare persone con
disabilità e sono: Mezzana, in provincia di Trento, Breuil-Cervinia (Aosta),
Maccagno (Varese) e Brugherio (Monza e Brianza).
Da qualche anno,
Airbnb, si è impegnata per promuovere un turismo sostenibile e accessibile a
tutti i visitatori, che può a sua volta beneficiare del ruolo delle piattaforme
per dare spazio a un modo di viaggiare aperto alla diversità.
Oltre ad aver
implementato più di 21 filtri sull’accessibilità sul
proprio portale di prenotazioni, nel 2019 ha inaugurato una collaborazione con
il Comitato Paralimpico Internazionale (CPI) volta a promuovere alloggi
accessibili per le persone con disabilità o altre esigenze di accessibilità.
“La missione di Airbnb
è quella di creare un mondo in cui chiunque possa sentirsi a casa. Per le
persone con disabilità, la piattaforma rappresenta un potenziale strumento di
inclusione, da una parte dando loro la possibilità di viaggiare in modo più
sicuro e accessibile, dall’altra fornendo un semplice ma efficace strumento di
emancipazione. Penso ad esempio a tre progetti meritevoli come quelli che
celebriamo oggi”, ha dichiarato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia.
Di cosa si tratta? Il
primo progetto a cui fa riferimento Trovato è HostAbility, un
corso di formazione per diventare host che si tiene a Roma. Poiché
l’inclusività è una caratteristica sempre più importante nel mondo
dell’ospitalità in casa, le potenzialità del turismo accessibile hanno portato
alla creazione di percorsi formativi come quello di questo progetto, promosso
dalla cooperativa sociale aCapo e finanziato dalla Regione Lazio, rivolto a giovani con
disabilità interessati ad avviare e a gestire un servizio di ospitalità
extralberghiera nel circuito di bed and breakfast accessibili di Roma e del
Lazio.
Il secondo progetto è
la Via delle Idee, un nuovo b&b aperto nel centro storico di Bologna da
Associazione d’Idee e da alcuni ragazzi con sindrome di down che diventeranno
host. L’obiettivo di questa associazione è quella di rendere indipendenti i
ragazzi con sindrome di down grazie a percorsi speciali di autonomia. I ragazzi
si occuperanno dell’accoglienza, delle pulizie, del rifornimento, della
dispensa e della cura degli ospiti dell’alloggio.
L’esempio viene da un
progetto precedente, unico nel suo genere in Italia e che è il terzo a cui fa
riferimento il Country Manager di Airbnb Italia. Si tratta di Casa Maer – “Casa
d’artista”, aperta un paio di anni fa a Lavenone, un piccolo borgo in provincia
di Brescia e che noi di SiViaggia abbiamo avuto occasione di visitare.
È un bellissimo appartamento di design ricavato all’interno di un edificio
storico che ospita l’Ostello sociale Borgo Venno ed è gestita dalla Cooperativa
sociale COGESS, che destina i proventi dei soggiorni all’inclusione sociale di
persone con disabilità.
Questo progetto è
stato sostenuto dalla Fondazione Cariplo che si è adoperata per valorizzare il
borgo e promuovere l’inclusione sociale nella Val Sabbia che, insieme alla Val
Trompia, fa parte del progetto di rilancio delle cosiddette “Valli resilienti“, due valli bresciano a
un paio d’ore da Milano e che pochi turisti conoscono.
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